La roveja fu coltivata per secoli sui terreni di alta quota dei Monti Sibillini dove faceva parte dell’alimentazione di base dei contadini. Simile a un piccolo pisello, di colore marrone scuro, rossiccio o verde scuro, la roveja è gustosa e nutriente ed è ottima nelle zuppe, su crostoni o per preparare la farecchiata, sorta di polenta che si usa condire con le alici.
La roveja è coltivata fin dall’antichità nell’area dei Monti Sibillini, il complesso montuoso che occupa la porzione sudorientale dell’Umbria: territorio aspro, dal clima rigido, dominato da alture scoscese che si aprono su ampi e suggestivi pianori.
Soffriggere in olio extra-vergine di oliva l’aglio, la cipolla, la carota e il sedano, poi aggiungere il pomodoro e il peperoncino. Scolare e sciacquare la roveja bollita e farla insaporire, intera o dopo averla passata con il passaverdura, nel soffritto.
Rosolare per pochi minuti, poi allungare con del brodo e portare a ebollizione; infine unire la pastina.
Condire con del parmigiano o del pecorino e un filo di olio extra vergine d’oliva a crudo.